Wagner recluta videogamer per pilotare droniEsteri News 

Wagner recluta videogamer per pilotare droni

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Il gruppo di mercenari della Wagner sta reclutando esperti videogamer che possano diventare piloti di droni per i loro scopi militari.

L’annuncio è arrivato tramite i social e pare che il fatto di essere accaniti giocatori di videogames sia l’unico requisito richiesto. Nessuna esperienza militare pregressa, solo una buona forma fisica e un’età compresa tra i 21 e i 35 anni.

L’obiettivo è quindi quello di trovare giovani appassionati di videogaming per assegnare loro delle vere e proprie missioni di guerra in Ucraina o in Africa. Un fatto che lascia a bocca aperta se si pensa a come la realtà virtuale sembra di fatto equipara a quella effettiva. Il tutto senza contare che i feriti o i morti causati da queste operazioni belliche non potranno rialzarsi per giocare un secondo match.

I mercenari della Wagner puntano ancora una volta, quindi, sull’utilizzo della tecnologia dei droni. Vi abbiamo parlato in diversi articoli di come questi strumenti siano sempre più spesso protagonisti del conflitto in corso in Ucraina, leggete anche “Droni Kamikaze Switchblades verranno forniti in Ucraina?”.

Droni e videogiochi: la tattica della Wagner

Nell’annuncio postato dalla Wagner si ricercano quindi giovani esperti di videogiochi per vere e proprie missioni militari. I ragazzi diventeranno esperti di droni grazie alla loro grande familiarità con l’utilizzo dei joystick. L’annuncio si rivolge espressamente a “chi sta seduto dritto per ore a giocare”. Viene garantita l’assicurazione sanitaria e sulla vita, un equipaggiamento e un salario adeguato. L’importante è quindi arrivare a reclutare un certo numero di nuovi militari viste le perdite subite sul campo.

Pare anche che un giornalista si sia finto interessato e abbia risposto all’annuncio della Wagner per meglio capire la situazione. Contattando il numero dedicato l’uomo si è sentito solo fare domande sull’età, su eventuali precedenti penali e sullo stato generale di salute. Insomma, di certo una prassi pericolosa e anomala per un annuncio altrettanto impressionante.

 

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